
BRANCHIOBDELLIDA
Si tratta di Anellidi di piccole dimensioni, tutti parassiti (ectoparassiti) di Crostacei di acque dolci; le specie del genere Cambarincola sono stigobionti obbligati.
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Il loro corpo è costituito da 15 -16 segmenti, i primi quattro fusi tra loro a formare un capo cilindrico dotato di ventosa.
Gli adulti sono lunghi al massimo 10 mm, mentre le specie più piccole possono avere dimensioni inferiori al millimetro. La forma è a bacchetta, a pera o a fiasco, più o meno allungata. Il corpo può essere appiattito ventralmente o dorsoventralmente. Il numero di segmenti è costante: i primi quattro costituiscono il capo, con un organo adesivo orale formato dal primo segmento (peristomio); il corpo è costituito da undici segmenti di cui l'ultimo o gli ultimi due, formano l'organo adesivo posteriore. Questi piccoli Clitellati sembrano costituire una linea evolutiva indipendente che parte da un antenato simile agli Oligocheti e che segue, quindi, un'evoluzione simile a quella degli Irudinei.
La posizione sistematica dei Branchiobdellidi ha costituito un problema per i tassonomi. A lungo considerati delle sanguisughe, sono stati anche collocati nella classe degli Oligocheti. Nel 1965 Holt propose di fare dei Branchiobdellidi un ordine dei Clitellati. Malgrado la quasi unanimità rispetto a questa classificazione, vi è ancora chi considera i Branchiobdellidi una sottoclasse di Irudinei (Sawyer, 1986) o di Oligocheti (Timm, 1991). |
Secondo Gelder e Brinkhurst (1989) ciò che permette di associare i tre taxa è la comune presenza di clitello, mentre pochissimi dati supporterebbero la tesi di Sawyer. I caratteri comuni tra Irudinei e Branchiobdellidi (numero costante di segmenti, assenza di peristomio, assenza di setole, riduzione della cavità celomatica, ventose, faringe muscolare, mascelle) sarebbero dovuti a fenomeni di convergenza evolutiva (Brinkhurst & Gelder, 1989) (from: D. Valenti Home Page).
HIRUDINEA
Gli Irudinei o sanguisughe sono Anellidi clitellati ectoparassiti o predatori, privi di parapodi e di setole, con un numero di metameri costante (33 - 34); ogni metamero è suddiviso per lo più in 3 - 5 anelli. Le due estremità del corpo sono trasformate in ventose.
La bocca si apre nella ventosa anteriore o boccale; l'ano si apre invece sulla faccia dorsale dell'animale, davanti alla ventosa posteriore o caudale.
Il celoma è ridotto a un sistema di lacune che possono assumere le funzioni del sistema circolatorio.
Se ne conoscono oltre 400 specie, lunghe da 3 mm a oltre 20 cm, diffuse soprattutto nelle acque dolci, ma anche nel mare e sulla terraferma.
ANATOMIA E FISIOLOGIA
La forma del corpo è molto varia: allungata, cilindrica, più spesso appiattita o addirittura fogliacea. Il corpo di una sanguisuga si articola in 5 regioni: capo, regione preclitellare, clitello, regione intermedia o postclitellare e regione posteriore o anale.
L'estremità cefalica è per lo più ristretta, raramente dilatata a forma di disco circolare o poligonale. Sulla faccia dorsale del capo vi sono gli occhi, in numero variabile da 2 a 10, che mancano però in varie specie, soprattutto in quelle viventi nelle acque sotterranee.
Sul lato ventrale, i segmenti del capo sono fusi insieme a formare il pavimento della ventosa anteriore. L'apertura boccale, ventrale, si trova al centro di questa o spostata in avanti. L'epidermide secerne una cuticola elastica, che viene rinnovata spesso, soprattutto quando l'animale è sazio. La pigmentazione, spesso sotto controllo nervoso, è di regola vivace, si va dal verde al giallo, al bruno e altre volte rossa oppure nera; le specie che vivono in acque sotterranee sono depigmentate. | | | |  |
Attraverso i tegumenti, che sono riccamente vascolarizzati, avvengono gli scambi gassosi con l'ambiente esterno. Al di sotto dei tegumenti, robusti ed elastici, si trova una possente muscolatura, che permette alla sanguisuga, in condizioni di massima contrazione, di accorciarsi fino ad un quinto della sua lunghezza.
Questi organismi aderiscono al substrato mediante la ventosa posteriore e si allungano fino a raggiungere un punto sul quale si fissano con la ventosa anteriore.
Sistema digerente: tutte le sanguisughe hanno regime alimentare carnivoro, comportandosi a volte come ectoparassite, a volte come predatrici (macrofaghe).
Il tubo digerente è quasi sempre rettilineo e comprende 4 sezioni: intestino anteriore, intestino medio, intestino posteriore e intestino terminale.
L'intestino anteriore si articola in faringe ed esofago, quello medio è dotato spesso di diverticoli laterali, in cui si accumula l'alimento assunto dalla sanguisuga. Anche l'intestino posteriore, più breve, può essere fornito di diverticoli; quello terminale, infine, è brevissimo e si apre all'esterno con un ano dorsale.
Sistema escretore: all'escrezione provvedono sia i metanefridi che gruppi di cellule funzionanti come reni di accumulo.
I metanefridi, in numero variabile da 10 a 17 paia, risultano un pò ridotti rispetto a quelli caratterizzanti il phylum. In alcuni Irudinei il nefrostoma immette in una capsula a fondo cieco, contenente un organo fagocitario in rapporto di contiguità, ma non di continuità, con il tubo nefridiale. In altri i nefridi sono tra loro connessi da anostomosi.
I cataboliti azotati eliminati attraverso i metanefridi sono rappresentati da urea, creatinina, purine, amminoacidi e soprattutto sali di ammonio.
I reni di accumulo degli Irudinei sono costituiti soprattutto dalle cellule botrioidi localizzate sulle pareti delle lacune celomatiche o dei vasi sanguigni; a quanto pare queste cellule possono migrare attraverso il mesenchima e i tegumenti: giunte alla superficie del corpo, degenererebbero, riversando così all'esterno il loro contenuto.
Sistema nervoso: la massa periesofagea, che comprende i gangli cerebroidi dorsali e i gangli sottofaringei ventrali, innerva di regola i primi 6 metameri e si continua in una catena gangliare ventrale di 27 o 28 neuromeri, di cui gli ultimi 7, che innervano la ventosa posteriore, sono fusi fra loro.
Vi sono un sistema nervoso periferico, che dall' asse nervoso centrale si ramifica fino a raggiungere visceri e tegumenti, e un sistema nervoso stomatogastrico che circonda il faringe.
Le sanguisughe percepiscono stimoli meccanici (tattili) e termici attraverso terminazioni nervose libere nell'epidermide e attraverso papille sensoriali metameriche; nella maggior parte dei casi possiedono macchie oculari sul capo, a cui possono aggiungersi altre macchie oculari sulla ventosa posteriore.
Sistema riproduttore e riproduzione: sul lato ventrale del clitello si aprono il gonoporo maschile e il gonoporo femminile; dietro al gonoporo femminile si può trovare un'area copulatrice su cui vengono impiantate le spermatofore durante l'accoppiamento.
Il sistema riproduttore maschile è costituito da alcune paia di sacchetti testicolari mentre quello femminile è costituito da un paio di ovisacchi di origine celomatica, allungati parallelamente al tubo digerente e disposti al di sotto di questo.
Gli Irudinei sono ermafroditi insufficienti, di regola proterandri, a fecondazione interna, incrociata, ma assai spesso non reciproca.
Nelle specie in cui esiste un pene estroflessibile, questo viene introdotto durante l'accoppiamento nelle vie genitali femminili del partner; negli altri casi, gli spermatozoi vengono trasferiti mediante spermatofore.
Durante l'accoppiamento, la spermatofora viene fatta aderire alla parete del corpo del partner, a volte in un punto qualsiasi, ma di preferenza all'altezza del clitello.
HABITAT ED ECOLOGIA
Le sanguisughe sono diffuse soprattutto nelle acque dolci; molte sopportano agevolmente lunghi periodi di emersione.
Sono frequenti sia nelle acque correnti che nei laghi, negli stagni e nelle paludi.
Molte specie hanno bisogno di acque assai ossigenate, altre sono invece più adattabili, sopportando anche tassi elevati di inquinamento organico.
Si rinvengono soprattutto in acque poco profonde, fra la vegetazione delle sponde o sotto le pietre sommerse, ma alcune si spingono in profondità.
Non mancano le specie legate alle acque sotterranee, cieche e depigmentate.
Altre sono ospiti intermedi di Trematodi e di Cestodi, altre ancora sono vettrici di Tripanosomi parassiti di pesci o di anfibi urodeli.
SISTEMATICA
La sottoclasse degli Irudinei consta di 2 ordini:
RINCOBDELLE
ARINCOBDELLE
Le Rincobdelle sono Irudinei primitivi, con faringe dotato di proboscide retrattile. Il celoma è moderatamente ridotto ed è distinto dal sistema circolatorio. Sono marini o d'acqua dolce, ectoparassiti (per lo più temporanei) di invertebrati o di vertebrati.
Le Arincobdelle sono Irudinei più evolute con faringe privo di proboscide retrattile, fornito o privo di mascelline dentate. Il celoma è ridotto ad una rete di lacune che fungono da sistema circolatorio. Sono organismi d'acqua dolce o terrestri, ectoparassiti di vertebrati a sangue caldo oppure macrofagi.