Quando animali repellenti o inappetibili risultano tanto vistosamente colorati ed appariscenti da esssere facilmente riconoscibili dai loro predatori la loro colorazione assumerà il significato di dispositivo di avvertimento o di allarme. Il fenomeno prende il nome di aposematismo e le vistose colorazioni di avvertimento quello di colorazioni aposematiche.

Molti animali, soprattutto gli insetti ed in particolar modo i lepidotteri e gli imenotteri, sono dotati di colorazioni aposematiche associate alla loro capacita' di secernere, tramite punture, sostanze chimiche più o meno tossiche, o di essere essi stessi inappetibili o disgustosi al predatore. Molte farfalle, ad esempio, sono in grado di secernere acido cianidrico nell'emolinfa o attraverso le ferite del tegumento provocate dal predatore; altre rilasciano amine particolarmente irritanti quali l'istamina e la acetilcolina; altre, infine, producono sostanze tossiche o disgustose, quali la calotropina, alcaloidi pirrolizidinici, oleandrina e altri cardenolidi.

Tuttavia una preda che sia disgustosa o tossica, una volta catturata da un predatore, anche se non verra' mangiata, restera' irreparabilmente danneggiata e ridurra' le probabilita' di sopravvivenza. E' evidente, pertanto, che un qualunque dispositivo di protezione chimica sara' tanto piu' efficace quanto piu' i predatori saranno in grado di riconoscerlo dopo aver effettuato una serie di prove di "assaggio"; ne consegue che un predatore riuscira' piu' efficacemente a ricordare una esperienza negativa se associata ad un messaggio cromatico molto evidente.

In tal modo, ad esempio, un uccello che abbia fatto una serie di esperienze negative beccando un insetto disgustoso e vistosamente appariscente, imparerera' ad associare al messaggio aposematico la successiva sensazione di disgusto ed eviterà, quindi, di predare nuovamente individui che presentano tali caratteristiche cromatiche.

Oltre al messaggio visivo, esistono anche altri meccanismi di avvertimento, quali suoni ed odori, che vengono impiegati nei confronti di predatori che non predano a vista ma utilizzano l'udito e l'olfatto per individuare le loro prede.

A differenza di quelle criptiche, che fanno di tutto per "nascondersi", le specie aposematiche al contrario hanno abitudini diurne ed "ostentano" in modo deciso la loro presenza. Sono controllate nei movimenti, sfuggono difficilmente, e le loro colorazioni sono quasi sempre contrastanti con quelle del substrato. In tal modo conseguono una notevole protezione legata all'apprendimento del predatore, che sara' tanto piu' rapido quanto piu' vistosi saranno i segnali di avvertimento e "scioccante" l'esperienza negativa.


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