I Ciliati, considerati il più evoluto gruppo di protozoi, appartengono al phylum dei Ciliophora. La maggior parte di essi conducono vita libera, in molti tipi di corpi idrici; alcuni vivono all'interno di branchie o nel tegumento di invertebrati, poche specie sono parassite, anche dell'uomo. I ciliati durante il loro ciclo vitale, usano numerose cilia corte per la locomozione e per l'assunzione del cibo.

All'esterno del corpo cellulare essi presentano una pellicola che porta appunto le cilia. Queste ultime possono presentarsi raggruppate, a formare strutture più complesse (cirri). Molti ciliati hanno "aperture boccali" (citostomi) circondate spesso da cilia.


I ciliati sono unici tra tutti i protozoi nel possedere due tipi di nuclei: uno più grande, macronuleo (poliploide) ed uno più piccolo, micronucleo (aploide-diploide). Il primo è costituito da numerosi subnuclei, ciascuno con un corredo diploide di geni, ma senza organizzazione cromosomica; questi nuclei controllano il metabolismo e lo sviluppo.

I micronuclei (spesso molto numerosi) partecipano alla riproduzione sessuale.


La riproduzione sessuale nei ciliati avviene, prevalentemente, tramite coniugazione (unione temporanea di due cellule di gruppo sessuale differente tra cui avviene lo scambio di nuclei aploidi); la riproduzione sessuale è completamente separata dai meccanismi di moltiplicazione (che avviene prevalentemente tramite scissione binaria).

Qusto tipo di riproduzione sessuale consiste nel trasferimento di materiale genetico da una cellula all'altra, e viene impiegata in condizioni di "stress" ambientale o in ambienti molto variabili.

Il processo implica la presenza di differenti tipi sessuali ("mating types") e può intervenire solo tra individui appartenenti a "mating types" differenti: ciò garantisce una maggiore variabilità nella discendenza. I due individui che dovranno coniugarsi si fondono parzialmente o totalmente in prossimità della regione del citostoma; contemporaneamente i due macronuclei degenerano e i micronuclei vanno incontro a meiosi.

Durante le prime fasi della coniugazione il macronucleo degenera, il micronuleo, invece, si divide due volte formando 4 nuclei aploidi, tre dei quali successivamente regrediscono.

Il micronucleo che resta si divide ancora una volta, dando origine a due nuclei dei quali uno resta nel coniugante cui appartiene (nucleo stazionario o femminile), l' altro (nucleo migrante o maschile) migra appunto nell' altro coniugante. Si realizza in tal modo uno scambio di materiali nucleari, in quanto in ciascuno dei due coniuganti il nucleo stazionario si fonde con quello migrante a formare un "sincarion" (zigote); successivamente si ricostituisce l' apparato nucleare normale, con un nuovo macronucleo ed un nuovo micronucleo. Alla fine del processo i due coniuganti si separano nuovamente.

L' intero processo non comporta aumento numerico nella popolazione ed è, pertanto, favorito allorquando le condizioni ambientali (sfavorevoli) non consentono il mantenimento di un elevato numero di individui. In definitiva i ciliati, come la maggior parte degli organismi, in presenza di condizioni ambientali difficili (scarso cibo, elevata densità, etc.) realizzano una sorta di vero e proprio "controllo delle nascite".

Il processo di coniugazione consiste quindi nella riduzione e nel rinnovamento dell'apparato nucleare e nello scambio di parti dello stesso. Il fenomeno è, pertanto, correlabile con i processi di maturazione e di fecondazione dei metazoi.




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