I Crostacei sono organismi prevalentemente acquatici, caratterizzati dall'avere appendici articolate, cioè costituite da pezzi mobilmente congiunti fra loro, da due paia di antenne (antenne, antennule) e tre paia di appendici boccali (mandibole, mascelle prime e seconde). Le coppie di appendici del torace e dell'addome sono solitamente bifide e assolvono a diverse funzioni. I sessi, salvo poche eccezioni, sono separati e nello sviluppo si osserva una serie di stadi planctonici larvali.

Il corpo, diviso in segmenti riuniti a formare determinate regioni diverse l'una dall'altra, è rivestito da una cuticola spessa costituita da una sostanza azotata detta chitina. La chitina forma l'organo di sostegno di questi animali, cioè l'esoscheletro. I muscoli si attaccano internamente e, poiché l'esoscheletro è sì rigido, ma si assottiglia in corrispondenza del limite dei metameri, questi possono piegarsi l'uno rispetto all'altro.

Nella maggior parte dei crostacei, il torace e il capo sono fusi assieme a costituire un cefalotorace. Esso è ricoperto da un piastrone, detto carapace, reso più rigido dalla deposizione di carbonato di calcio.

Nei crostacei più primitivi vi sono ancora segni di metameria omonoma. Tipicamente tutti i segmenti addominali recano appendici locomotorie, che diventano più piccole avvicinandosi all'ultimo segmento, che spesso presenta un furca rigida.

Spesso gli occhi si trovano all'estremità di appendici modificate. Il primo paio di appendici toraciche è spesso trasformato in chele, con funzione prensile. Un tipico esempio di avanzamento della differenziazione dei segmenti si ha nei granchi. In questi crostacei evoluti, l'addome non presenta più appendici: è anzi ridotto e rivoltato sotto al cefalotorace


L' esoscheletro chitinoso è costituito da materiale che non può accrescersi con l'animale, per cui solitamente nei crostacei, come pure in molti altri artropodi, si osserva il fenomeno della muta. L'artropode durante questa fase resta indifeso e può essere facile preda di eventuali aggressori. La muta è infatti un momento difficile in quanto tutto il processo richiede tempo ed energia, e l'animale preferisce restare nascosto fino al suo compimento. Nella vita di un crostaceo le mute sono diverse, e il loro numero varia a seconda della specie.

L' esoscheletro rigido non si accresce con l'animale, ma viene cambiato stagionalmente nel periodo della "muta". In questo particolare momento il guscio si spacca lungo determinate linee e l'animale molle con rapidi movimenti fuoriesce idratandosi rapidamente ed aumentando così di dimensioni.

Successivamente si ha la deposizione di sali minerali e si riforma un nuovo guscio. La muta rappresenta un periodo molto delicato nella vita dei crostacei che rimangono privi di protezione e pertanto si ritirano in luoghi nascosti. Le mute sono più frequenti allo stato giovanile.

I crostacei marini sono circa ventiseimila, di dimensioni molto variabili, da microscopiche a qualche decina di centimetri; spesso presentano il primo paio di zampe trasformate in robuste pinze o "chele", utilizzate dall'animale per la difesa e per l'offesa. I crostacei importanti commercialmente appartengono per la maggior parte (fa eccezione la pannocchia o canocchia) al gruppo dei "decapodi": sono per lo più carnivori, sia che catturino le prede o che si nutrano della carne di animali morti. Ve ne sono però alcuni che si cibano di alghe o detriti trovati nei sedimenti. I sessi sono separati e la fecondazione è interna. Spesso le femmine fissano le uova deposte sulle loro appendici addominali ove restano fino al momento della schiusa. Lo sviluppo è indiretto, cioè prima di assumere l'aspetto adulto, il crostaceo attraversa stadi diversi di sviluppo assumendo forme molte diverse.

I Crostacei decapodi si dividono in "natanti" e "reptanti" a seconda del modo di spostarsi: infatti la locomozione avviene nel primo gruppo mediante il movimento delle appendici addominali modificate per il nuoto, mentre i reptanti usano le zampe per gli spostamenti sul fondo. I crostacei, a seconda della specie, vivono fra gli scogli dei litorali, su fondo roccioso, sabbioso o fangoso, da pochi centimentri di profondità a diverse centinaia di metri. Alcuni possono restare all'asciutto per qualche tempo, altri si affondano nel fango molle sul quale vivono.

Molti crostacei, infine, vivono nelle acque dolci e alcuni (Isopodi, Anfipodi) hanno rappresentanti anche in ambiente terrestre.



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