"Il nostro numero è uscito per caso alla roulette cosmica
... siamo soli nell’immensità indifferente del cosmo"



Il 1970 usciva "Il caso e la necessità" di Jacques Monod, un libro sulla natura della vita destinato a fare epoca. La biologia molecolare cominciava allora a muovere i primi passi, era stato appena decifrato il codice genetico e tutto quello che si conosceva riguardava quasi esclusivamente il mondo dei batteri. Ciononostante, si viveva una grande eccitazione per quello che appariva manifestamente come l'inizio di una nuova era: per la prima volta l'uomo si accingeva a comprendere i meccanismi fondamentali della vita. Monod stesso aveva contribuito a inaugurare quest'era, chiarendo alcuni aspetti della regolazione delle funzioni biologiche.

Secondo Monod, gli organismi viventi, come pure le singole cellule, non sono altro che macchine che contengono tutte le informazioni necessarie al proprio funzionamento.

Essi non sono guidati da un fine esterno, ma da proprietà teleonomiche che li rendono nettamente differenti dalla materia inanimata.

L'organizzazione di ogni forma vivente è determinata dal DNA che, attraverso le proteine, trasforma le informazioni in strutture e funzioni biologiche ben definite.


Monod vede nell'organismo vivente una macchina chiusa, un sistema assolutamente incapace di ricevere istruzioni dal mondo esterno. Per questa ragione, ogni modifica al codice genetico, al programma che guida la formazione degli organismi e che è trasmesso alle generazioni successive, non può venire da un'interazione dell'organismo con l'ambiente.

Essa deve pertanto avere origine da eventi del tutto casuali, da errori di trascrizione dovuti prevalentemente a perturbazioni di natura quantistica.

Tuttavia, dal momento in cui la modifica nella struttura del DNA si è verificata, essa verrà inevitabilmente e fedelmente riprodotta in moltissimi esemplari dal sistema di replicazione dell'organismo stesso, che opera con necessità inderogabile.


Al totale indeterminismo - il caso - posto alla base dell'origine delle mutazioni, Monod associa quindi una concezione rigidamente meccanicistica riguardante la selezione naturale, che agisce inesorabilmente sulle mutazioni stesse allorché l'organismo si confronta concretamente con un determinato ambiente.

Va comunque rilevato che la pressione selettiva opera anche all'interno dell'organismo: ogni mutazione, infatti, deve inserirsi coerentemente nell'organizzazione funzionale dell'organismo, diretta a soddisfare i bisogni biologici fondamentali. Le mutazioni che riducono la capacità del sistema di funzionare correttamente, vengono eliminate (www.ildiogene.it/EncyPages/).




© 1999-2008 G.L.Pesce

All Rights Reserved. Text and images on this website may not be redistributed or put
as part of any collection (image archives, CDs etc) without prior written permission.