Come si è già accennato il ginandromorfismo, noto anche come pseudoermafroditismo, consiste nella contemporanea presenza di caratteri sessuali secondari, maschili e femminili, in uno stesso individuo. Tali caratteri possono essere di due tipi: somatosessuali ed eusessuali; i primi, controllati geneticamente, sono caratteristici degli artropodi e di pochi vertebrati, gli altri, sotto il controllo ormonale, sono tipici dei vertebrati.
Esistono, in particolare, due condizioni relative a questo fenomeno: un ginandromorfismo bilaterale (o bipartito), in cui le suddette caratteristiche risultano distribuite secondo il piano di simmetria bilaterale dell'animale (es. lepidotteri) ed un ginandromorfismo cosidetto a mosaico in cui le stesse caratteristiche si presentano distribuite in maniera irregolare (lepidotteri, imenotteri, ditteri):
Secondo l'interpretazione di Morgan (1916), basata su studi sulla Drosophila (digametia maschile, con determinazione del sesso del tipo "XV', "XO"), il ginandromorfismo fenotipico dipenderebbe da una particolare condizione genotipica: in una delle prime divisioni di un uovo provvisto di due cromosomi sessuali XX, una delle cellule risultanti potrebbe perdere un cromosoma X, per cui il corrispondente blastomero avrebbe caratteristiche maschili e cosi, alla fine dello sviluppo, si avrebbe un individuo che porterebbe alcune caratteristiche femminili ed altre maschili.
Un altro interessante caso di ginandromorfismo e' quello che si ha nel baco da seta (Bombix) in cui puo' realizzarsi una doppia fecondazione, dell'uovo e del globulo polare, che non viene emesso; lo zigote, pertanto, presenta due nuclei e, poiche' il nucleo dell'uovo e quello del globulo polare sono diversi (uno possiede il cromosoma 'Z', l'altro il cromosoma "W"), mentre i nuclei degli spermatozoi sono tutti uguali (possiedono tutti il cromosoma "Z"), ne risultano due nuclei di fecondazione diversi: uno "ZZ", l'altro "ZW", uno maschile ed uno femminile.
In molti altri casi, come negli uccelli, in cui sono stati descritti casi di ginandromorfismo, sembra che il fenomeno sia da addebitare all'azione di particolari ormoni sessuali e all'eta'. In alcuni casi il fenomeno e' tipico della senilita': durante tale periodo, infatti, puo' accadere che, a causa di anomalie ormonali, il dimorfismo sessuale regredisca e si realizzi cosi' una confusione di caratteristiche sessuali secondarie maschili e femminili in uno stesso individuo, anche in organismi filogeneticamente superiori, compreso l'uomo.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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