Con il termine "Criptismo" si intende quel fenomeno per cui le prede si "nascondono" ai loro predatori grazie a particolari e sofisticati attributi che le rendono difficilmente individuabili nell'ambiente circostante.
I suddetti attributi possono riguardare il colore o la morfologia e, a seconda dei casi, la mimesi prende il nome rispettivamente di omocromia ed omomorfia (o omotipia).
Nel primo caso la mimesi consiste nel presentare colorazioni uguali a quelli del substrato o nel minimizzare l'effetto delle ombre; nel secondo caso l'effetto di mimesi si consegue tramite I' assunzione di forme simili al substrato o mediante colorazioni "disruptive" che rendono meno visibile la sagoma della preda.
E' importante sottolineare, inoltre, che il criptismo, per essere efficace deve essere, associato ad un particolare comportamento. L'animale deve rimanere immobile o muoversi molto lentamente, deve "scegliere" un substrato di colore opportuno ed assumere una posizione il più adeguata possibile allo scopo. Il controllo nei movimenti è fondamentale nel criptismo; un animale con una forma e una colorazione che lo rendono perfettamente mimetico con il substrato, se si muovesse in modo veloce o scomposto, vanificherebbe del tutto il suo perfetto adattamento morfologico, rendendosi di conseguenza più facilmente visibile.
Negli ambienti mediterranei, ad esempio, il criptismo a scopo protettivo è frequente in molte farfalle ad attività notturna (Geometridi, Nottuidi, Sfingidi, ecc.)che stazionano durante il giorno su tronchi di albero o pareti di varia natura, dove risultano scarsamente visibili. Ciò grazie alla colorazione delle loro ali, con il margine ben aderente alla superficie d'appoggio ed alla loro immobilità, che viene mantenuta in genere anche in caso di stimolazioni esteme.
La rana pescatrice (Lophius piscatorius) si mimetizza sui fondali sabbiosi con una caratteristica colorazione marmoreggiata e chiazzata che simula perfettamente il substrato. Alcuni pesci abitanti il Mar dei Sargassi, come
ad esempio Hystrio hystrio, ed il ben noto cavalluccio marino (Phyllopteryx eques) assumono le stesse colorazioni delle alghe tra le quali si muovono.
Degno, di nota è anche il fatto che si riscontri una strettissima correlazione tra il colore degli animali marini e la profondità in cui essi vivono; molti pesci, infatti, risultano, di colore chiaro in acque superficiali, al contrario assumono colorazioni piu' scure, brune o rossastre in acque più profonde laddove la luce risulta scarsa o del tutto assente.
Un particolare caso di omocromia consiste nella capacità che hanno alcune specie di poter cambiare nel tempo e nello spazio le loro caratteristiche mimetiche mediante variazione dei pigmenti contenuti in apposite cellule.
Il crostaceo Hippolyte varians, ad esempio, può cambiare il proprio colore a seconda delle alghe su cui si muove: esso si presenta, in particolare, verde se si trova su alghe verdi, rosso o bruno se si poggia su alghe rosse o brune; di notte, in assenza di luce, questo stesso crostaceo assume una intensa colorazione blu-scuro, qualunque sia il suo colore durante le ore diurne!
Ma il più sorprendente effetto di colore è quello esibito da questo crostaceo quando si posa su alcune alghe coralline di colore variabile dal rosa al violetto; in questo caso il crostaceo riesce ad imitare perfettamente le macchie di colore dell'alga, formando persino particolari bande di colore che aumentano notevolmente l'effetto mimetico.
Alcuni animali riescono addirittura a mimetizzarsi "procurandosi" il colore dall'ambiente in cui vivono. I ragni-granchio del genere Maja, ad esempio, raccolgono frammenti di alghe dal loro habitat e, mediante la saliva, li incollano sul dorso, mimetizzandosi quasi perfettamente con il substrato. Molti animali che vivono nei deserti, in particolare le lucertole del deserto, riescono a confondersi perfettamente con la sabbia, rendendosi in tal modo irriconoscibili da parte dei loro predatori. Grand Erg (Sahara meridionale); gentile concessione Prof. G. Ferrini
Un "travestimento" molto particolare è quello che realizzano i bruchi di alcune farfalle, in grado di imitare perfettamente il colore degli escrementi degli uccelli: infatti il colore bianco o scuro degli escrementi, al pari dei ramoscelli secchi, delle foglie e dei tronchi degli alberi non suscita alcun interesse da parte degli uccelli o di altri predatori che certamente non possono immaginare che essi rappresentino, invece, appetitose prede. INSETTI STECCO
CRIPTISMO COLLETTIVO
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