L'imitazione di spine, aculei, foglie o fiori è quasi prerogativa esclusiva degli insetti, in particolare dei lepidotteri. Esempi molto noti sono quelli di alcune mantidi esotiche, che imitano in modo spettacolare la corolla dei fiori sui quali vivono. Questi bruchi sembrano piccoli rami che sporgono dagli alberi o dagli arbusti sopra i quali si aggirano per nutrirsi. Essi si tengono saldamente attaccati al ramo per mezzo delle pseudozampe posteriori ed il loro corpo viene mantenuto inclinato e rigido in modo da rendere più efficace l'effetto mimetico. In alcune farfalle tropicali la "coda" delle ali somiglia ad un picciolo e l'intero insetto imita quasi perfettamente una foglia secca.
Altri particolari "travestimenti" che simulano foglie verdi o secche sono molto diffusi in numerose famiglie di lepidotteri, quali Geometridi, Sfingidi, Saturnidi, Lasio campidi, Nottuidi e Pieridi. Altri insetti stanno durante il giorno con il capo rivolto in basso e le ali strettamente aderenti al corpo il cui asse si dispone normalmente rispetto al ramo su cui si poggiano: in tal modo la somiglianza con il ramo risulta molto convincente.
Questa somiglianza viene accentuata anche dal fatto che all'estremità della mandibola si trova un'appendice molle che imita perfettamente il picciolo spezzato di una foglia. Ovviamente il comportamento di questo pesce si è modificato in modo adeguato: infatti se nuotasse normalmente la mimesi non sarebbe efficace, per questo il pesce foglia ondeggia molto lentamente ruotando anche su se stesso sino a portare la sua parte ventrale in posizione rovesciata. Questi movimenti non vengono alterati neanche in presenza di eventuali predatori. La rassomiglianza a foglie non è, tuttavia, prerogativa degli insetti: molti anfibi, infatti, presentano un criptismo che li può confondere quasi perfettamente con l'ambiente circostante.
Esistono in natura numerosi casi di mimesi collettiva, cioe' di animali che si aggregano tra di loro assomigliando ad un particolare substrato o ad altri organismi viventi, piante o animali.
Un altro esempio abbastanza sorprendente di mimesi collettiva ci viene offerto da alcuni anellidi del genere Tubifex che si aggregano tra di loro simulando perfettamente un "anemone di mare", uno cnidario da cui molti predatori rifuggono a causa dei suoi pericolosi e ben noti tentacoli urticanti.
E' interessante, prima di concludere questa breve escursione sul criptismo,
ricordare il curioso comportamento di alcuni animali che
provvedono essi stessi a costruire
gli oggetti che poi imitano. Un
caso ben studiato è quello del ragno asiatico Cyclosa
mulmeinensis che provvede ad
inserire, durante la costruzione
della tela, tutt' attorno alla zona
centrale dove si pone in agguato degli ammassi di filo disposti irregolarmente e compatti, che
sulla tela possono essere facilmente scambiati per altri ragni.
Questo allo scopo di dirigere su
falsi bersagli gli eventuali attacchi dei predatori, rappresentati
soprattutto da uccelli.
Un caso di mimesi molto originale e sorprendente è quello relativo ad un mollusco bivalve che attualmente
vive in Nordamerica. Circa cinquant'anni fa venne introdotta sul mercato americano, come mollusco commestibile, una vongola asiatica, Cubicula femminea. Oggi questo mollusco e' diventato un vero e proprio flagello per le acque dolci del nord America. Arrivando a produrre sino a 400 larve al giorno, questa vongola e' riuscita ad invadere quasi tutti i corsi d'acqua della
regione, "spodestando" altri molluschi, in alcuni casi addirittura ostruendo le tubature dell'acqua potabile. E' stato scoperto che questo mollusco ha avuto tanto successo perchè usa un modo molto originale di muoversi: secerne dalle branchie un lungo filamento di muco che gli serve da "paracadute" con il quale può sollevarsi dal fondo e planare nell'acqua per lunghi tratti. Questo curiosissimo sistema di locomozione presenta un indubbio significato mimetico: infatti, una vongola che galleggia nell'acqua potrebbe benissimo essere una conchiglia vuota, il cui inquilino e' morto da tempo. Pertanto, un predatore "distratto" che cerchi molluschi sul fondo e non in superficie, probabilmente non viene attratto da essa e, quindi, la scarta come eventuale preda.
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