L'altipiano di Nazca nel Perù meridionale è un luogo deserto, riarso e inospitale, sterile e improduttivo. Qui non si sono mai concentrate popolazioni umane, né lo faranno in futuro. Queste pianure elevate e suggestive hanno un'area di trecento chilometri quadrati e presentano delle immagini che occupano centinaia di metri quadrati visibili solamente dall'aereo. Esperti si sono pronunciati sull'età di Nazca, basando le loro opinioni su frammenti di vasellame trovati incastonati nelle linee e sui risultati delle analisi fatte con il metodo del carbonio-14 su vari resti organici dissotterrati qui. Le date ipotizzate oscillano tra il 350 a.C. e il 600 d.C. In realtà, non ci dicono assolutamente nulla sull'età delle linee stesse, le quali di per sé impossibili da datare come le pietre asportate per tracciarle. La maggior parte dei disegni è sparsa tra il Rio Ingenio a nord e il Rio Nazca a sud. Qui come sparpagliate a caso, ci sono letteralmente centinaia di figure diverse: animali e uccelli, forme geometriche di trapezi, rettangoli, triangoli e linee rette. Dall'alto sembrano rappresentare una specie di pista d'atterraggio. Viste a livello del terreno sono poco più che scalfitture praticate sulla superficie asportando tonnellate di ciottoli vulcanici neri fino a scoprire il fondo più chiaro del deserto di sabbia e argilla dorata. Nessuna delle aree sgombre è profonda più di qualche centimetro.
Il ragno nazca per esempio, raffigura con estrema precisione un genere di ragno conosciuto come il ricinulei, che vive nella foresta pluviale amazzonica (aldilà delle Ande, ndA), con tanto di particolari anatomici (organi riproduttivi situati all'estremità del prolungamento della zampa destra) visibili solo al microscopio. Chi ha scolpito queste immagini mastodontiche? e qual'è il loro scopo? La verità è che nessuno conosce la loro funzione, così come nessuno conosce la loro vera età: sono un vero e proprio mistero del passato.
Una delle prime teorie fatte sulle linee di Nazca fu che esse dovevano essere antiche strade, ma essa fu però respinta dopo che la zona interessata fu osservata dall'alto con aerei che la sorvolarono tra la fine degli anni 20 e successivamente negli anni 30. Un'altra ipotesi simile fu che esse fossero piste di atterraggio, ma per chi?. Da escludere poi l'ipotesi che gli indiani di Nazca segnarono il loro deserto per una motivazione artistica in quanto non avevano la possibilità di vedere dall'alto. Più attendibile risulta la teoria di Tony Morrison, un produttore cinematografico, secondo il quale le linee di Nazca erano dei ceques, cioè sentieri tracciati per fini religiosi. I fatti principali che lo portarono ad una simile conclusione furono principalmente due. Il primo si basava su un documento spagnolo risalente al 1653 che spiegava come nella capitale Inca di Cuzco, gli indiani edificarono santuari lungo linee che si irradiavano dal tempio del sole. Quindi i cumuli di pietra congiunti dalle linee di Nazca potevano essere per ciò resti di santuari. Il secondo fatto, che rende la teoria ancora più attendibile, vede come protagonista la regione della tribù degli Aymarà. Qui Morrison trovò un insieme perfetto di linee come quelle di Nazca, che univano piccole costruzioni in pietra usate per funzioni sacre, dette sacelli.
Altre ipotesi prendono poi le misteriose linee di Nazca come rivelatrici di presenze extraterrestri..... Numerosi autori hanno ipotizzato che le linee di Nazca potessero essere piste di atterraggio per le astronavi di antiche civiltà aliene. Secondo tali autori, infatti, sarebbe assolutamente impossibile che una civiltà come quella degli antichi peruviani potesse aver realizzato un'opera simile, non disponendo evidentemente di velivoli aerei. Quale sia quindi con certezza lo scopo delle linee di Nazca non si sa, ma resta il fatto che ancora oggi questo arido altopiano del Perù nasconde in se mistero, sepolto da secoli, che forse non verrà mai chiarito!
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