OMBRE OPPOSTE, "EFFETTO PETER PAN" E SOMATOLISI

Un tipo di omocromia molto sofisticato è quello della cosidetta "ombra opposta": esso consiste nello sfruttare il fenomeno per cui un corpo che venga illuminato intensamente appare più chiaro dalla parte illuminata e scuro dalla parte opposta, in ombra.

In molti bruchi e numerosi vertebrati l'ombra viene minimizzata mediante una colorazione più chiara della parte ventrale e più scura di quella dorsale. Alcune larve di lepidotteri che vivono sulle piante in posizione rovesciata presentano, al contrario, la parte dorsale chiara, quella ventrale scura, mimetica con il substrato e, quindi, difficilmente individuabile.

Molti altri animali, tra cui vari insetti, molluschi, anfibi e pesci, sono in grado di limitare la loro ombra riducendo il loro volume, appiattendosi sul fondo o estroflettendo espansioni alari o tegumentali, che attenuano la discontinuità tra il loro corpo ed il substrato; è facile, infatti, rendersi conto che più piccolo è un animale, più piccola sarà la sua ombra e, quindi, meno visibile esso sarà al predatore.

Questo effetto, abbastanza originale, viene definito dagli autori americani Peter Pan effect.

Si conoscono molti esempi in natura dell'effetto Peter Pan: negli insetti l'appiattimento puo' essere prodotto mediante speciali espansioni o proiezioni (flaps) laterali o, come avviene negli abilissimi geometridi, mediante compressione delle ali ai lati del corpo; i bruchi di molti lepidotteri e vari rettili presentano lungo i bordi del corpo grossi tubercoli carnosi, molto simili nella forma a quelli dei supporti arborei su cui vivono.

Altri insetti, infine, si dispongono con il corpo in posizione perpendicolare o parallela ai rami o ai tronchi in modo da massimizzare l'effetto omocromico in rapporto alle discontinuità e alle eventuali fessurazioni presenti su quest'ultimi.

Una differente applicazione dell'effetto Peter Pan viene adottata dai granchi corridori (racing crabs), crostacei cosi ben mimetizzati che sarebbero completamente invisibili se non fosse per l'ombra che si portano dietro correndo sulla sabbia; a questo inconveniente, comunque, essi riescono ad ovviare lasciando nella sabbia orme molto profonde dove "nascondono" le loro ombre.

Negli uccelli colorazioni mimetiche sono molto frequenti anche nelle uova, soprattutto nelle specie che nidificano sui terreni aperti, e nel piumaggio dei nidiacei. Colorazioni mimetiche sono presenti in molti cuccioli di mammiferi, in particolare tra gli ungulati. I caprioli, ad esempio, presentano da giovani il mantello cosparso di macchie biancastre, mentre i piccoli di cinghiale si presentano striati.

Questo tipo di mantelli che, con colori bianchi e scuri alternati, imitano il gioco di luci ed ombre che si osserva tra l'erba alta e nel sottobosco, fa si che il corpo dell'animale sembri un tutt'uno con l'ambiente circostante. Questo fenomeno va sotto il nome di "somatolisi" ed è molto diffuso tra gli animali. Un esempio molto efficace di questo fenomeno è quello fornito dalla Vipera del Gabon, il cui disegno formato da un insieme apparentemente casuale di macchie nere, brune e grigie, ricorda un mucchio di foglie morte, mentre le chiazze nere triangolari, distolgono l'attenzione dall'esatta individuazione degli occhi.

Altri spettacolari esempi di somatolisi nei mammiferi, come quella che si attua per mezzo dell'ombreggiatura contraria, sono quelli presentati da zebre, tigri e leopardi. Grazie a particolari tecniche di somatolisi, la forma di un animale puó sembrare spezzata in due o più parti non collegate tra loro. Questo effetto si ottiene, come in alcune rane, farfalle notturne e cavallette, per mezzo di una striscia netta che percorre la linea mediana del loro dorso. Tale striscia ha lo scopo di "annullare" la simmetria dell'animale e renderlo quindi meno individuabile da parte dei predatori. In generale ogni accorgimento che modifichi la simmetria originaria di un organismo risulta sempre vantaggioso ai fini di una loro efficace mimesi.