NASCE LA SESSUALITA'


Tutte le caratteristiche su esposte, sebbene molto importanti da un punto di vista evolutivo, non dovevano, comunque, conferire ai primi eucarioti una sufficiente variabilita', motivo per cui molto presto alla mitosi si affianco' un processo biologico fondamentale, la meiosi e, quindi, come conseguenza, la fecondazione e la diploidia: nasce così il sesso, e questa importantissima conquista evolutiva aumentò enormemente la variabilità degli eucarioti e le loro possibilità di adattamento e di evoluzione.

Le modalita' attraverso le quali si sarebbero originate le prime cellule eucariotiche vengono sintetizzate in quella che viene comunemente definita "Teoria endosimbiontica". Tale teoria si basa sul presupposto che un certo numero di organelli delle cellule eucariotiche risultano omologhi ad intere cellule procariotiche; pertanto, i primi organismi eucariotici potrebbero essersi originati come associazioni coloniali o parassite di organismi procariotici. Esistono diverse prove a sostegno di una tale interpretazione; tra queste la constatazione che molti procarioti siano oggi parassiti, ospiti mutualistici o simbionti di organismo eucariotici; si puo', inoltre, rilevare come le dimensioni, in alcuni casi anche l'architettura interna, dei procarioti siano confrontabili con quelle degli organelli di cellule eucariotiche; infine, mitocondri e cloroplasti esibiscono in molti casi alcune funzioni caratteristiche di organismi piu' complessi. Si puo' anche aggiungere che l'ipotesi che eucarioti e procarioti si possano essere originati indipendentemente gli uni dagli altri appare difficilmente sostenibile, soprattutto a causa della notevole somiglianza di molti processi biochimici che si realizzano in entrambi i tipi di organismi e per il fatto che essi prevedono codici genetici simili.

A partire dal Cambriano, per molto tempo ancora procarioti (monere) ed eucarioti furono gli unici organismi presenti sulla terra. E' solo circa 600 milioni di anni fa che gli eucarioti, probabilmente come conseguenza della loro accresciuta variabilita' genetica, avrebbero dato origine alle prime forme di vita pluricellulari e, quindi, ai due principali gruppi di organismi attualmente viventi: i Metafiti ed i Metazoi che, insieme con Monere, Protisti (Protozoi) e Funghi, costituiscono i cinque regni in cui molti autori includono ancora tutte le forme di vita attualmente conosciute. Una delle piu' immediate spiegazioni per tale importante passaggio evolutivo scaturisce dalla constatazione che singole cellule non possono accrescersi molto, d'altro canto grandi dimensioni possono conferire notevoli vantaggi selettivi.


Teoricamente esistono molti modi con cui e' possibile passare dalla condizione unicellulare a quella pluricellulare: ad esempio, una possibilita' e' quella che alcuni protisti si siano raggruppati a formare in un primo tempo delle associazioni coloniali, per trasformarsi successivamente in organismi autonomi, pluricellulari; un'altra possibilita' e' che una singola cellula di un protista sviluppi molti nuclei (fenomeno abbastanza frequente in questo gruppo) i quali, in un secondo momento, possono sviluppare delimitazioni demarcanti i diversi nuclei, formando in tal modo cellule diverse e, quindi, tessuti, organi, in definitiva le condizioni della pluricellularita'.


Inoltre, il metabolismo aerobico sviluppa maggiori quantita' di energia rispetto a quello anaerobico; tale aumento energetico potrebbe fornire una ulteriore, valida spiegazione del passaggio evolutivo da cellule primitive ad organismi piu' evoluti, pluricellulari.


ORIGINE DELLA PLURICELLULARITA'

Secondo la maggior parte degli autori la conquista della condizione pluricellulare si sarebbe realizzata almeno due volte nel corso dell'evoluzione animale; una prima volta dando origine al phylum dei Poriferi (Spugne), a seguito di aggregazione di cellule individuali di protisti Flagellati (Coanoflagellati); una seconda volta avrebbe prodotto, a partire da un gruppo ancestrale di vermi piatti (Platelminti), tutti gli altri phyla animali.

Altri autori ipotizzano che il suddetto processo possa aver prodotto altre due linee evolutive, collaterali, delle quali l'una avrebbe originato, a partire dagli Cnidari (polipi e meduse) il solo phylum degli Ctenofori, l'altra, tutti i rimanenti phyla a partire dai Mesozoi, piccolo phylum con rappresentanti molto semplici, costituiti da solo pochissime cellule e tutti parassiti, evolutisi probabilmente da platelminti molto regrediti. Fra tutte le ipotesi che cercano di spiegare l'evoluzione verso la pluricellularita' quelle ormai piu' accreditate si rifanno ad una via monofiletica che avrebbe preso l'avvio da colonie di protozoi flagellati. Si conoscono in particolare tre teorie principali:

1) Teoria della Gastrea (Haeckel)

2) Teoria della Placula (Butschli & Grell)

3) Teoria della Fagocitella (Metschnikov)


Haeckel (1872), basandosi sulla sua teoria sui rapporti tra filogenesi ed ontogenesi (Legge Filogenetica Fondamentale) è stato il primo a formulare una ipotesi rigurdante il passaggio dalla condizione unicellulare a quella pluricellulare.

La suddetta legge, che si può riasssumere nell' aforisma "l' ontogenesi ricapitola la filogenesi", nell'accezione fornita da Haeckel sostiene che ogni organismo nel corso dello sviluppo embrionale (ontogenesi) debba attraversare, anche se in tempi evidentemente più brevi, tutte le principali tappe della relativa filogenesi.

Tale assunzione è stata drasticamente ridimensionata dagli autori moderni i quali, pur accettando un certo parallelismo tra ontogenesi e filogenesi, non le riconoscono un valore universale.

Tuttavia, per quanto concerne l' origine della pluricellularità, Haeckel, basandosi proprio sulle strette correlazioni tra ontogenesi e filogenesi, ha formulato quella che è nota come "Ipotesi della Gastrea". Secondo questa ipotesi la primitiva condizione pluricellulare sarebbe da individuarsi in colonie sferiche, cave (blastea) di protozoi flagellati dei generi Volvox, Sphaeroca e Megasphaera che si sarebbero progressivamente modificate sino a raggiungere uno stadio ciliato natante diblastico (gastrea) che avrebbe successivamente prodotto i più primitivi phyla dei metazoi: Poriferi (Spugne), Cnidari e Platelminti.



In contrapposizione alla ipotesi di Haeckel, altri autori hanno sostenuto una origine diversa della condizione pluricellulare e precisamente a partire da forme planuloidi compatte nelle quali solo secondariamente si sarebbe evoluta una cavità interna. Il probabile antenato dei Metazoi potrebbe essere stato una colonia sferica, piena, costituita da cellule ameboidi (Teoria della Fagocitella)



La terza ipotesi sostiene che la condizione pluricellulare si sarebbe originata da da una larva planuloide (placula) dalla quale avrebbero avuto origine dapprima gli Cnidari e, quindi, i Platelminti (Teoria della Placula).



La maggior parte dei biologi moderni sono parzialmente d'accordo con la tesi sostenuta da Haeckel, prendondo in considerazione la reale possibilità che i poriferi e, quindi, i primi metazoi, sarebbero stati prodotti da forme coloniali di particolari protozoi flagellati (Coanoflagellati).

La tesi è supportata dalla constatazione della presenza, all'interno della cavità delle spugne attuali, di particolari cellule flagellate (coanociti) che rivestono le pareti interne dello spongocele, del tutto assimilabili a coanoflagellati del genere Sphaeroca. Un' altra conferma della ipotesi suddetta viene dalla scoperta di un coanoflagellato coloniale, Proterospongia haeckeli, le cui cellule esterne sono molto simili ai coanociti delle spugne e non si riproducono; al contrario quelle interne sono di tipo ameboide e possono dividersi.

Il primo gruppo di cellule, non potendosi riprodurre, è destinato a morire, al contrario le altre, continuando a dividersi, possono produrre nuove generazioni. In realtà, cellule che perdono la capacità di dividersi, fenomeno questo ampiamente diffuso nei metazoi, sono destinate ad una sorta di "morte programmata", legata anche alla perdita di "totipotenza" ed alla acquisizione di elevata specializzazione.

La pluricellularità fu subito favorita per gli indubbi vantaggi che garantiva in termini di stabilità strutturale (aumento delle dimensioni, aumento delle capacità rigenerative, allungamento della vita) e di funzionalità (divisione del lavoro tra differenti ceppi cellulari riuniti in organi e tessuti).

Questa condizione fu sicuramente acquisita attorno a 800 milioni di anni fa, periodo da cui ci pervengono microfossili di organismi interpretati come animali (Chitinozoi), rinvenuti in alcuni siti americani, dell'Arabia e della Groenlandia. Con quest'ultima acquisizione si completa il corredo fenomenologico della Vita ed essa potrà esprimere, nelle ere successive, una potenzialità ben lungi dall'essere, ad oggi, interamente compresa.

In conclusione è' evidente, tuttavia, che una spiegazione plausibile, convincente e documentata riguardante le prime tappe dell'evoluzione biologica ed il passaggio dalla condizione unicellulare a quella pluricellulare si puo' ottenere solo tramite lo studio di reperti fossili risalenti al periodo (Precambrico) in cui tale importante passaggio evolutivo si sarebbe realizzato. Allo stesso modo ricostruire la storia degli organismi viventi (Filogenesi), sino a risalire alle prime forme di vita sulla terra e' altrettanto difficile quanto stabilire le cause e le modalita' riguardanti l'origine stessa della vita. Anche una tale ricostruzione necessita di reperti fossili, in particolare di reperti micropaleontologici.



DOCUMENTAZIONE FOSSILE


I piu' antichi fossili oggi conosciuti consistono in minute cellule sferoidali, molto semplici, provenienti da rocce sedimentarie di oltre 3.3 miliardi di anni, scoperte in Africa sud-orientale (Figtree) da Barghoorn e Schopt nel 1966. All'incirca allo stesso periodo si fanno risalire alcune tracce fossili di alghe unicellulari ritrovate, sempre nella stessa regione, da Knoll e Barghoorn nel 1977.


Meno antichi, ma certamente non meno interessanti, sono alcuni resti fossili, denominati "stromatoliti", consistenti di fitte laminazioni piatte e ramificate, assimilabili ad alghe, provenienti da formazioni pre-cambriche del sud Africa, dell'Australia , del Canada e dell'area Indo-Pacifica (figure in basso), e databili all'incirca a 1.3 -1.8 miliardi di anni.




Fossili di batteri risalenti a 3,5 miliardi di anni fa sono stati recentemente rinvenuti in rocce dell'Australia occidentale. Secondo lo scopritore, William Schopf dell' Università della California , si tratterebbe di cianobatteri, organismi scuri e microscopici, soprannominati "puntini di selce". La scoperta, pubblicata su Nature, riapre il dibattito circa le origini della vita sul nostro pianeta. Infatti, se l'ipotesi di Schopf fosse confermata ci trovremmo di fronte alla forma più antica di vita, il che potrebbe spostare l'origine dei meccanismi biochimici all'origine della vita di circa un miliardo di anni.


I reperti, comunque, piu' abbondanti e spettacolari sono quelli della cosidetta Fauna di Ediacara (600 - 540 milioni di anni) rinvenuta in Australia e, successivamente, in sud Africa ed in altre regioni, e consistente di forme foliacee, striscianti (Petalonamae) e medusoidi, oggi per la maggior parte estinte. A partire dal Cambrico, le testimonianze fossili diventano estremamente ricche e diversificate (Foraminiferi, Ammoniti, Brachiopodi, Trilobiti, Artropodi, Crinoidei, Vertebrati), sufficienti a consentire una piu' soddisfacente ricostruzione dell'evoluzione animale e vegetale, a partire dai primi eucarioti sino all'ultimo arrivato: l'Uomo.




TEMPO APPROSSIMATIVO DI COMPARSA SULLA TERRA
DEI PRINCIPALI GRUPPI DI ANIMALI E PIANTE


Taxa
Tempo stimato
Invertebrati marini  570 milioni di anni
 Pesci  505 milioni di anni
 Piante terrestri  438 milioni di anni
 Anfibi  408 milioni di anni
 Rettili  320 milioni di anni
 Mammiferi  208 milioni di anni
 Angiosperme  140 milioni di anni
 Ominidi  20-15 milioni di anni





  • TABELLA DELLE ERE GEOLOGICHE

  • ALTRE IMMAGINI DI FOSSILI PRE-CAMBRIANI



    RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

    WILLIS H.J. & W.C.STERRE - 1962 - This is Life. Essays in Modern Biology. Holt, Rinehart & Winston ed. New York.

    MOLTON P. M. - 1978 - J. Brit. Interplanet. Soc. 31, 147

    ORGEL , L. - 1994 - The origin of life on earth. Scientific American. 271 (4) p. 81

    SCHOONEN M. A. A., XU Y., and BEBIE J. - 1997 - Energetics and kinetics of CO2 reduction with the FeS/H2S/FeS2 couple as reductant: a theoretical evaluation. ACS-Northeast Regional Meeting.

    PETIT, C. - 1998 - The walls are alive: deep in a cave, scientists glimpse a strange new biology. U.S. News & World Report, 124 (5): 59-60.

    LURIA S.E., S.J. GOULD & S.SINGER - 1984 - Una visione della vita. Introduzione alla biologia. Zanichelli ed.

    BEHE, M. - 1996 - Darwin's Black Box: The Biochemical Challenge to Evolution. New York: The Free Press

    BARTH, C. - 1998 - New Jupiter Findings: Oxygen at Callistos Surface, Sulfur Dioxide Sources at Io. NASA:New Jupiter Findings. Last accessed 5/13/98.

    PETIT, C. - 1998 - The Walls are alive: deep in a cave, scientists glimpse a strange new biology. U.S. News & World Report, 124 (5): 59-60.



    SITI WEB RIGUARDANTI IL PROBLEMA DELL'ORIGINE DELLA VITA


    EVOLUTION
    and the Origins of Life


  • Origins of Life Companion Guide
  • AN INTERESTING WEBSITE ON LIFE AND LIVING ENTITIES
  • General and Theoretical Biology
  • Which primary conditions are necessary for life as we know it?
  • Alcune riflessioni sul termine "entità vivente"
  • Early Ideas on the Origin of Life
  • How did Life Originate?
  • The Origin and Evolution of Life
  • L'Origine della Vita
  • Origin of Life: the Early Atmosphere
  • The Quest for a Chemical Origin of Life
  • Origin of Life and the Panspermia Theory
  • On the Origin of Life (1)
  • On the Origin of Life (2)
  • On the Origin of Life (3)
  • From Primordial Soup to the Prebiotic Beach
  • Constructing the Proteins and Nucleic Acids
  • Evolution versus Creationism
  • Biogenesis and Abiogenesis
  • Evolution and The History of Life on Earth
  • Characteristics of Life
  • Origin of Life and the Fossil record
  • Origin of Life Research
  • The Beginnings of Life on Earth
  • Archean Uranium Deposits and the Origin of Life
  • The Biological Aspects of The Origin of Life
  • Is the Chemical Origin of Life a Realistic Scenario?
  • The Origin of Life and The Suppression of Truth
  • New Evidence of Old Life
  • Making sense of the species
  • How did life begin?




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